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cultura e arte attorno al mistero pasquale 1° Marzo - 3 Maggio 2006
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PERCORSO RIFLETTERE

Il percorso Riflettere convoca cittadini ed esperti a confrontarsi intorno a tematiche di cruciale importanza nell'attuale contesto sociale e culturale, affinché possano nascere nuove consapevolezze intorno all'intrinseca dimensione di fragilità dell'uomo, riletta alla luce del mistero di Cristo morto e risorto, e possano sorgere rinnovate motivazioni a un impegno personale e sociale a favore dell'uomo.



Talk Show

«IL PARADISO. LA CARNE, LO SPIRITO E IL DESIDERIO DI DIO». «L'AMOR CHE MOVE IL SOLE E L'ALTRE STELLE» (DANTE ALIGHIERI, IL PARADISO XXXIII)

venerdì 17 marzo 2006

Ore 21,00
Presentazione evento:

La fase diocesana del Processo di beatificazione e canonizzazione di Daniela Zanetta si conclude nel Santuario di Boca con la solenne celebrazione presieduta da Mons. Renato Corti sabato 29 aprile alle ore 16.

Il terzo incontro della serie "dantesca" vuole osservare il mistero del Paradiso, nel tempo della speranza. Dopo avere attraversato nelle testimonianze e nelle riflessioni inferni e purgatori osservabili dal nostro senso concreto, tocca ora volgere lo sguardo verso il Paradiso, mèta anelata da tutti.
Sarà il contributo competente di don Bruno Maggioni, uno dei biblisti italiani più noti, ad attraversare la prospettiva biblica, teologica ed esistenziale; mentre i genitori di Daniela Zanetta racconteranno la loro esperienza a fianco di una figlia malata con tutti i crismi della santità. Il prossimo aprile si chiuderà la fase diocesana del processo di beatificazione di Daniela Zanetta, presso il santuario di Boca.

Ricordando Daniela Zanetta
Un “salto” nell’accettare il dolore, possibile grazie alla fede. Lucia Zanetta si rivolge alla figlia Daniela, ancora bambina, con queste parole, per invitarla a reagire, con coraggio e speranza, alla malattia e agli ostacoli, pesanti come macigni, che quotidianamente ne derivavano. Una malformazione ereditaria dell’epidermide, rivelatasi sin dalla nascita e proseguita inarrestabilmente fino alla morte, che limita la sua autonomia personale e genera segni nel corpo che creano iniziale disagio in chi la incontra. Come sperimentare il paradiso, laddove criteri puramente umani leggerebbero le premesse per una vita da “inferno”? I genitori le comunicano serenità e cercano di assicurarle un’esistenza il più possibile normale. Ma decisiva è l’intensa vita spirituale, cresciuta nel quotidiano dialogo della preghiera ed espressa in parrocchia e nel Movimento dei Focolari. Essa consente a Daniela di superare la continua tentazione di disperarsi e chiudersi in sé e di rinnovare ogni giorno il miracolo della gioia e del dono di sé agli altri. “Non è semplice trascorrere 23 anni sulla croce – scrive Daniela -, ma credo in Dio e Lo ringrazio per avermi donato la vita, perché ogni nuovo giorno che mi offre è un’occasione in più che ho per amarlo e servirlo”. “Ricordo - racconta un’amica - che dopo l’iniziale imbarazzo che poteva prenderti davanti al suo corpo così segnato, provato, era proprio lei a fare il primo passo, ad amare e portarti oltre. Bastavano due minuti e non ti ricordavi davvero più della malattia, non vedevi altro che due occhi splendenti, ricchissimi, depositari di un patrimonio soprannaturale al quale potevi attingere gratuitamente”.

riccardo dellupi


Documenti allegati:
- 17 marzo-1.pdf
- 17 marzo interno.pdf
Post evento
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Documentazione sull'evento:

Con il terzo venerdì del tempo quaresimale si è conclusa la trilogia di talk-show che “Passio” ha voluto dedicare a temi di grande attualità riguardanti l’esperienza umana del male, della sofferenza, della purificazione, della gioia e della salvezza, e simbolicamente rappresentati dalle immagini dell’Inferno-Purgatorio-Paradiso.

L’evento del 17 marzo, tenutosi nell’Auditorium “Mons. Del Monte” del Seminario diocesano, ha confermato la grande partecipazione di pubblico dei precedenti incontri. Il titolo: “Il Paradiso. La carne, lo spirito e il desiderio di Dio”. Protagonisti della serata sono stati Don Bruno Maggioni, biblista della diocesi di Como e docente di teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e i coniugi Zanetta, la cui commovente testimonianza di dolore e speranza è stata interamente dedicata al ricordo della primogenita Daniela, il cui processo diocesano di beatificazione si chiuderà alla fine di aprile di quest’anno.
Ha condotto l’incontro Massimo Donaddio, giornalista novarese redattore del quotidiano “Il Sole 24 Ore”.

“Che cos’è il Paradiso?”: questa in sintesi la prima domanda rivolta a Don Bruno Maggioni. “Nell’Antico Testamento il Paradiso non c’è. Nemmeno i Salmi, così pieni di fede e spiritualità, conoscono il concetto di al di là”. Bisogna arrivare al Nuovo Testamento per trovare immagini che evochino l’idea umana di vita dopo la morte. E questo avviene sempre con grande sobrietà, senza descrizioni e con poche parole. Come in uno dei momenti più drammatici della crocifissione, quando Gesù si rivolge al buon ladrone con la celebre frase: “Oggi sarai con me in Paradiso”.
Anche Paolo, nella prima Lettera ai Tessalonicesi, parla dell’al di là usando parole del suo tempo per comunicare una speranza di risurrezione “…e così saremo sempre con il Signore”. Dal canto suo Giovanni, rivolgendosi con il nome di figlioli ai pagani convertiti, inserisce nella sua prima Lettera, calda e vibrante, parole indimenticabili “…sappiate che voi avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio”.
Don Bruno, tra le pagine del Nuovo Testamento che ricordano il concetto di Paradiso, enumera anche la Lettera ai Romani, in cui Paolo tenta di spiegare ai cristiani di Roma quale sia l’origine e la natura della salvezza. Egli esprime il gemito della creazione e la consapevolezza della dimensione incompiuta dell’uomo che attende con impazienza la gloria futura, che desidera il paradiso, ma non riesce a descriverlo. Solo l’Amore può capire il Paradiso.
Infine l’Apocalisse descrive la Citta nuova, la città che discende da Dio, una città gioiello, senza chiese, dove l’unica luce è rappresentata da Dio.
Sollecitato sul concetto di “regno di Dio su questa terra”, Don Bruno accoglie l’idea suggerita da Massimo Donaddio, di un Paradiso da vivere tutti insieme, non solo come esperienza solitaria, individualista e spiritualista. Il regno di Dio è “l’esemplificazione di come Lui rivolge il suo sguardo verso gli uomini”: senza distinzioni, amandoli uno alla volta nello stesso modo. Riguardo l’idea della felicità, difficilmente concretizzabile tramite le parole, il biblista afferma che la felicità si può intendere come “contentezza che dà senso alla vita”. Ma la felicità è soprattutto vita di relazione. Un uomo distratto, che non conosce l’affetto e il perdono per i suoi simili, non può attingere alla vera felicità.

E di felicità, raggiunta attraverso un percorso straordinario di dolore e sofferenza, si è parlato anche nella seconda parte della serata. Felicità nel senso di contatto con un’esperienza di Paradiso donato in forma di Grazia. A dare testimonianza di tutto ciò due persone “normali”, Carlo e Lucia Zanetta. È il ricordo della figlia Daniela a guidarli nel racconto di una vita, la loro, inizialmente sconvolta dall’arrivo di una figlia affetta da una terribile malattia, ma che poco alla volta si trasforma in un’esperienza di Fede rinnovata e rinnovante. Con parole semplici, colme di tenerezza, riferiscono di come, giovani sposi, realizzano il loro più grande sogno, essere genitori.
Ma poco dopo il parto la sconvolgente verità: Daniela è affetta da epidermolisi bollosa distrofica, una rarissima malattia che non lascia speranze di sopravvivenza. È la crisi. La Fede vacilla, ma per poco. Daniela si rivela una creatura straordinaria, la sua generosità è palese fin dalla tenera età, quando, ricoverata in ospedale divide i giochi e i regali con i suoi compagni e chiede alla mamma Lucia di cullare un’altra bambina, compagna di stanza. “Il primo passo”, confessano i coniugi Zanetta, “è stato quello di accettarla e di amarla per come era”. Il desiderio di accogliere il disegno che Dio aveva previsto per lei è stato di basilare importanza.
Grazie all’eccezionale forza d’animo dei genitori, Daniela cresce, pur tra mille difficoltà, come una bambina normale, frequenta la scuola, stringe amicizie, esce di casa per andare al cinema, alle feste e, in particolare, è insegnante di catechismo. Dotata di un carattere socievole e gioioso, si inserisce facilmente in ambiti diversi, tanto che, invece di evitarla, i suoi coetanei la cercano e la amano. Anche quando i segni della malattia si fanno più evidenti.
È proprio dalla sua viva voce che i presenti al talk-show apprendono l’effetto devastante dell’epidermolisi: il racconto di Carlo e Lucia viene infatti interrotto per trasmettere l’audio di un’intervista a Daniela condotta da Radio R9 di Borgomanero intorno agli anni 80. La voce è ferma, la serenità traspare. È una lucidità, la sua, che trafigge il cuore. Daniela risponde alle domande del giornalista con pacatezza: “I miei genitori mi hanno allevata nella Fede, mi hanno fatto conoscere Dio. Oggi riesco ad amare Gesù in modo particolare, nella preghiera costante, nei Sacramenti. Non mi domando cosa mi riserva il domani, ma cerco di vivere pienamente il presente accettando il dolore come una Grazia”.
Una ragazza invalida nel corpo, ma non nello spirito.
Carlo Zanetta ricorda altri aneddoti. Il desiderio di Daniela di avere dei fratelli, e due ne avrà, Fabrizio ed Emanuele. Il desiderio di una casa grande “senza serrature, aperta a tutti”, soprattutto ai bisognosi, realizzato anche questo. Il desiderio di vedere il padre più presente in casa, per la qual cosa Carlo cambia professione rinunciando ai viaggi all’estero. Il desiderio di incontrare Papa Giovanni Paolo II, ricompensato dalla carezza e dalla benedizione di quest’ultimo.
Ma ricorda anche la sua straordinaria spiritualità, condensata nelle pagine di quel diario, scioccante e straordinario al tempo stesso, che Massimo Donaddio indica come eccellente strumento di riflessione, soprattutto in questo periodo di preparazione quaresimale.
Ancora qualche battuta, questa volta di Don Bruno Maggioni. Egli riconosce in Daniela la parabola dell’incontro con Dio e parla di Santità normale, di quotidianità della Fede, di gratuità.

La serata si conclude tra la commozione generale e la consapevolezza che il Paradiso è più vicino di quanto si pensi, a volte è sufficiente aprire gli occhi e guardare chi ci sta accanto.

Annarita Merigo

Audio allegati:
- Paradiso audio.wav


 
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