Presentazione evento:
Prima Parte
Andrea Grossi: Sonata decima op. 3 per tromba e archi
Tomaso Albinoni: Sonata n. 2 in re maggiore per tromba e archi -
Giuseppe Torelli: Sinfonia in re maggiore per tromba e archi -
Seconda Parte
Giovanni Pergolesi: Stabat Mater per voci soliste coro e orchestra
Silvia Carretta Soprano
Rosella Gaboli Contralto
Coro Femminile Novaria
Orchestra Barocca città di Novara
Maestro Concertatore Maurizio Schiavo
Maestro del Coro Damiano Cerutti
Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi
Il testo, che è uno dei più struggenti della letteratura mondiale a rappresentare in un latino medievale nudo e scarno il dolore di Maria, è comunemente attribuito a Iacopone da Todi e "Stabat Mater" ne costituisce il potente incipit. Pergolesi, già allievo di Leonardo Vinci e poi di Francesco Durante al Conservatorio del Poveri di Gesù Cristo, scrisse lo Stabat Mater alla fine della sua brevissima vita, mortalmente ammalato di tubercolosi. Lo completò a Pozzuoli, dove mori. Lo compose per incarico dell'Arciconfraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di Napoli, che commissionò l'opera con l'intento di sostituire quella omonima di Alessandro Scarlatti, eseguita da oltre venti anni. Dal 1736 lo Stabat Mater di Pergolesi si è imposto in tutto il mondo per potenza emotiva e fascino. L'opera, composta per un organico assai semplice, soprano e contralto con archi e basso continuo, senza coro, si articola in 12 brani, dei quali 7 duetti e 5 arie che li intervallano. Il testo, che appartiene alla devozione mariana medievale, è seguito da Pergolesi con qualche leggera variante rispetto a quella del Messale Romano di Benedetto XIII (1727), ma ne segue scrupolosamente l'ordine di successione per quanto riguarda le stanze. La tristezza e l'angoscia della madre straziata dal dolore sono musicate da Giovanni Battista Pergolesi con una forza emotiva e musicale che si coniuga con il testo iacopiano e ne costituisce ma delle rappresentazioni più suggestive. La scelta di una Chiesa per l'esecuzione conferirà a sua volta quell'alone mistico, che consente di recuperare il senso di luogo sacro dove l'universitas si ritrova per celebrare con l'arte uno dei momenti più alti della cristianità.