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 Terza puntata: Il compimento della Legge è Cristo (Rm 10,4) La Legge e la Vita: il valore scomodo dell'obbedienza


1. Paolo, il giudaismo e la Legge
L'apostolo Paolo, cresciuto a contatto con la stretta osservanza farisaica della Legge (in ebraico: Torah), è un personaggio completamente  immerso entro le tradizioni giudaiche. Proprio questo riferimento di partenza sulla sua formazione alla Torah rende interessante la ricerca della relazione che Saulo/Paolo continuerà a mantenere con la Legge, dono per l'umanità del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe attraverso un unico popolo, il popolo d'Israele.
Da una visione di rottura radicale con il suo popolo sostenuta da un approccio polemico tra cristianesimo e giudaismo, si è approdati, con gli studi di questi ultimi decenni, ad una visione sostanzialmente molto diversa: un fariseo che passa ad una nuova interpretazione della Torah, centrata sull'insegnamento, la vita e l'esperienza di Gesù Cristo. La linea interpretativa che cerca di rileggere la figura di Saulo in seno alle distinte interpretazioni del popolo ebraico rende maggiormente giustizia sia al criterio di continuità sia a quello di rottura se centrati sul riferimento diretto alla persona di Cristo. Continuità e innovazione, radicate in Cristo, ricadono sull'interpretazione paolina.
Per questo motivo per comprendere la posizione di Paolo sul giudaismo e la Legge è necessario anzitutto cogliere la posizione del maestro Gesù di Nazaret al quale Paolo si riferisce continuamente come criterio di lettura innovativa. L'affermazione contenuta nella lettera ai Romani (Rm 10,4) secondo cui "il compimento della Torah è Cristo", riassume in breve l'idea qui espressa.

2. Paolo, Gesù Cristo e la Legge
La tesi di fondo sostenuta dalla puntata televisiva è la relazione stretta tra l'interpertazione della Torah da parte di Gesù di Nazaret e quella di Paolo di Tarso. Ovvero, la comprensione del ruolo ricoperto da Gesù di Nazareth nella sua posizione di continuità e di discontinuità con l'interpretazione farisaica della Torah è alla base della comprensione ulteriormente sviluppata di Paolo. In altre parole, definire la posizione di Gesù rispetto alla Legge è la condizione positiva per comprendere che cosa Paolo pensava della Legge.
Per questi motivi, i contenuti iniziali della puntata commentano il valore della Torah così come la grande tradizione rabbinica l'ha voluta intendere lungo i secoli e come ancora oggi gli ebrei sparsi nel mondo la comprendono. Elena Lea Bartolini, studiosa di giudaismo antico, all'interno della Sinagoga di Asti, presenta, in sintesi, il significato profondo del testo sacro e accenna ai suoi contenuti fondamentali. La distinzione tra le 10 parole (i 10 comandamenti della tradizione cristiana) e i 613 precetti, è di fondamentale importanza nella tradizione rabbinica per cogliere l'unitarietà di tutta la Torah di Mosè.
Don Silvio Barbaglia, biblista, interpreta a partire da alcuni testi evangelici la posizione verosimile di Gesù sulla Legge attraverso il testo del "Discorso della montagna" contenuto nel Vangelo secondo Matteo (capp. 5-7) distinguendo i due livelli classici dell'enunciazione delle norme, le 10 parole e i 613 precetti. Secondo l'interpretazione offerta, esisterebbero alcuni segnali nel testo di Matteo che inducono a pensare che Gesù avesse elaborato un approccio distinto tra i due corpi normativi: uno, con valore eterno ed assoluto che applica una linea di radicalizzazione della norma (le 10 parole), l'altro, relativo al contesto storico, che applica un approccio di riforma radicale della norma (i 613 precetti).
Secondo tratto importante della interpretazione religiosa di Gesù è la sua relazione con Dio Padre. L'approfondimento dell'immagine di Dio mediata dall'esperienza religiosa di Gesù conduce alla comprensione della posizione di san Paolo che a sua volta estende ad ogni credente in Cristo la possibilità di rivolgersi a Dio chiamandolo Abbà, cioé Papà.
La riflessione sulla figura del Padre riporta direttamente all'oggi e all'urgenza che venga riproposta pedagogicamente la presenza maschile di un padre, fortemente in crisi entro l'attuale società, sempre più povera di "padri". Paolo Ferliga, psicoterapeuta propone una riflessione sul fronte psicologico funzionale a richiamare il ruolo paterno nello sviluppo e nella formazione della personalità e i disagi che vengono ad insinuarsi nel caso di una sua mancata presenza. L'esito della riflessione conduce quindi ad una relazione profonda tra vita di fede e sviluppo della personalità.

3. Gli argomenti trattati nella puntata
Per seguire in modo dettagliato tutti i testi e i contenuti della puntata è possibile visionare la presentazione analitica della puntata.

Gli argomenti trattati sono:

  • La Legge di Israele;
  • Gesù e la Legge di Israele, tra radicalizzazione e relativizzazione;
  • I nomi di Dio nella Bibbia e la scelta di Gesù di chiamare Dio con il nome di "Abbà";
  • Il padre oggi, tra crisi e possibilità di recupero: per questi aspetti rimandiamo ai vari contributi contenuti nel sito dello psicoterapeuta Paolo Ferliga: www.paoloferliga.it

4. Per vedere la puntata
E' possibile vedere la puntata in due modalità distinte:

  1. In bassa risoluzione
  2. Attraverso la messa in onda presso le emittenti Tv locali e satellitari che hanno aderito al progetto


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