Presentazione evento:
GIUSEPPE SAVERIO MERCADANTE
LE SETTE PAROLE DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO SULLA CROCE
Soprano Marta Calcaterra
Contralto Biliana Kovac
Tenore Davide Malandra
Basso Lucio Prete
Coro S. Gregorio Magno
Ensemble Strumentale Isabella Leonarda
M° del Coro Mauro Rolfi
Direttore Mauro Trombetta
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INTRODUZIONE
Già trafitto in duro legno
dall'indegno popol rio,
la grand'alma, un Uomo Iddio,
va sul Golgota a spirar.
Voi che a Lui fedeli siete
non perdete, oh Dio, i momenti,
di Gesù gli ultimi accenti
deh, venite ad ascoltar.
PAROLA PRIMA (a contralto solo e violoncello obbl.to)
Di mille colpe reo, lo so, Signor, io sono:
non merito perdono, né più il dovrei sperar.
Ma senti quella Voce che per me prega, e poi...
lascia, Signor, se puoi, lascia di perdonar.
PAROLA SECONDA (tutti)
Quando morte coll'orrido artiglio
la mia vita a predare ne venga,
deh, Signor, ti sovvenga di me.
Tu m'assisti nel fiero periglio
e, deposta la squallida salma,
venga l'alma a regnare con Te.
Quando morte...
PAROLA TERZA (a tenore e basso)
Volgi, deh, volgi a me il Tuo ciglio,
Maria pietosa, poi che amorosa
me, qual Tuo figlio, devi gurdar.
Di tanto nome degno mi rendi,
del santo Amore Tu il cor m'accendi,
né un solo istante, freddo, incostante,
ah, mai non sia, Gesù, o Maria,
lasci d'amar...
Volgi, deh, volgi...
PAROLA QUARTA (tutti)
Dunque dal Padre ancor abbandonato sei,
ridotto t'ha l'amor a questo, o buon Gesù,
e io co' falli miei, per misero gioir,
potrotti abbandonar?
Più tosto, oh Dio, morir: mai più peccar!
PAROLA QUINTA (a teneore solo)
Qual giglio candido, allor che il cielo
nemico negagli il fresco umor,
il capo languido sul verde stelo.
Nel raggio fervido posa talor,
fra mille spasimi, tal pure, esangue,
di sete lagnasi il mio Signor.
Ov'è quel barbaro che, mentre Ei langue,
il refrigerio di poche lacrime
gli neghi ancor!
PAROLA SESTA (a soprano solo con cori)
L'alta impresa è già compita
e Gesù con braccio forte
negli abissi la ria morta,
vincitor, precipitò:
Chi alle colpe ormai ritorna
della morte brama il regno,
è di quella vita indegno
che Gesù ci ridonò.
L'alta impresa...
PAROLA SETTIMA (tutti)
Jesus autem, emissa voce magna, expiravit
Gesù morì. Ricopresi
di nero ammanto il cielo,
i duri sassi spezzansi, si squarcia il sacro velo
e l'universo attonito
compiange il suo Signor.
Gesù morì. Insensibile
in mezzo a tanto duolo,
più dei macigni stupido,
resterà l'uomo solo
che co' suoi falli origine
fu del comun dolor.
Compiangi il tuo Signor.
Gesù morì.