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Anno 2009 |
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Sono stati trovati 151 audio
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20 dic 2009
Ciclo di incontri:
Il cammino di conoscenza della Scrittura (2009-2010)
don Carlo Rovagnati
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13 dic 2009
Ciclo di incontri:
Nessun uomo è un'isola
don Silvio Barbaglia
L’incarnazione di Dio, affermata nel Credo, è una realtà radicalmente contraria al concetto naturale di Dio, e che molti vorrebbero essere stata presa a prestito da tradizioni culturali estranee alla matrice ebraica originaria del cristianesimo. L’incarnazione è invece fondata nell’evento stesso della creazione, secondo il racconto della Genesi. In esso Dio crea la realtà attraverso la parola, parola che appartiene alla realtà divina ed è contemporaneamente il fondamento della realtà creata. La parola di Dio è quindi “incarnata” fin da principio. Giovanni nel prologo del quarto Vangelo rimanda esplicitamente a questo testo di origine, per mostrare come il Cristo sia il logos creatore, che pone la propria dimora tra gli uomini.
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13 dic 2009
Ciclo di incontri:
Nessun uomo è un'isola
don Silvio Barbaglia
La presenza di Cristo-logos, incarnato fin dal principio della creazione, solleva alcune questioni, chiarite con il relatore: lo Spirito Santo è anch'egli presente fin da principio, e in che forma? Che relazione c'è tra incarnazione di Cristo e risurrezione dei corpi? La compartecipazione del logos alla realtà di Dio e all'ordine creaturale porta a forme di immanentismo? Perché l'unico sacramento menzionato nel credo è il battesimo, ma non l'eucaristia, che è il sacramento della presenza reale di Cristo? Perché Giovanni Paolo II ha proposto la successione Figlio-Spirito-Padre nella Tertio millennio adveniente? Che significato ha la simbologia del battesimo?
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13 dic 2009
Ciclo di incontri:
Nessun uomo è un'isola
don Silvio Barbaglia
Siate lieti... nel Signore. La liturgia della terza domenica di Avvento invita a rallegrarsi. Ma è un rallegrarsi che non si fonda su ragione umane, ma sulla salvezza donata da Cristo, che è fonte di lietezza anche quando la vita ci riserva dei dolori.
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12 dic 2009
Ciclo di incontri:
Per la cruna dell'ago
Eliana Baici
Razionale, egoista e individualista. Questo il ritratto di uomo dipinto dalle scienze economiche, che sta alla base del modello liberista. Una visione dell’uomo che difficilmente si concilia con l’atteggiamento di fraternità, che Benedetto XVI indica come obiettivo imprescindibile per un autentico sviluppo della società umana. Cercare di “Ricucire Vangelo ed Economia”, è allora un impresa impossibile? In un mondo in cui le risorse scarseggiano, l’uomo è obbligato all’efficienza, per soddisfare i propri bisogni. Per questo ogni attività economica è naturalmente orientata al massimo profitto, e contribuisce ad incrementare il bene comune, in una sorta di meccanismo perfetto in cui l’azione indipendente di ogni operatore economico si somma a quelle degli altri, realizzando inconsapevolmente il raggiungimento del massimo benessere. Questo è ciò che promette la teoria dell’economia di mercato. Un modello che però semplifica la realtà, spesso ben distante dalle condizioni ideali di perfetta concorrenza e trasparenza del mercato. E che “dimentica” che la qualità della vita non si misura solo con il reddito e con il prodotto interno lordo nazionale. Per questo le teorie economiche sono strumenti preziosi, ma insufficienti. Esse sono affidate alla responsabilità e alla valutazione etica di ogni uomo, delle formazioni sociali e delle istituzioni, chiamati a vegliare e ad agire per rimediare agli squilibri sociali e per garantire a tutti beni essenziali – come salute, giustizia e istruzione – che l’economia di mercato non potrà mai garantire a livelli sufficienti.
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09 dic 2009
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Fratelli di Gesù. Un espressione usata nei Vangeli e in altri passi del Nuovo Testamento, che potrebbe far pensare a successivi o precedenti parti di Maria. Così lascerebbe supporre il termine greco adelfos, usato in questi testi per parlare dei “fratelli” di Gesù. Ma il greco dei Vangeli appare un greco di traduzione dall’ebraico, come quello della Bibbia dei LXX. In esso adelfos traduce un termine ebraico che indica, in senso lato, vari rapporti di parentela ,oltre a quello di figli degli stessi genitori. Non “fratelli” di Gesù, perciò, ma “parenti”, membri di quella “famiglia del Signore” che guiderà la Chiesa di Gerusalemme. E in particolare Giacomo e Giuseppe sarebbero figli di una Maria parente della madre di Gesù, e Simone e Giuda sarebbero figli di Cleofa, fratello del Giuseppe padre adottivo di Gesù.
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07 dic 2009
Ciclo di incontri:
Giovanni Paolo II, il magistero e la testimonianza
don Silvio Barbaglia
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02 dic 2009
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Gesù è “nazareno”, in quanto cresciuto a Nazaret. Questa l’interpretazione più scontata del brano di Mt 2,23, che recenti studi hanno però cercato di contraddire. Nazaret infatti è citata nei Vangeli, ma scarsamente in fonti “laiche”, e l’aggettivo “nazoraios” usato da Matteo suona diverso dal più naturale “nazarenos”, creando qualche sospetto. Infine il racconto di Lc 4 fa pensare a una Nazaret collocata sulla cima di un monte e al bordo di un precipizio, contraddicendo la topografia della città che oggi chiamiamo Nazaret. Ma Nazaret esisteva realmente ai tempi di Gesù? E Gesù non potrebbe essere invece un nazireo, o un membro della setta dei Nazorei, attestata storicamente? Un’intrigante questione, che richiede sforzi filologici, archeologici e di esegesi, grazie ai quali si può giungere a riaffermare la tradizionale lettura del testo come fondata e plausibile.
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02 dic 2009
Ciclo di incontri:
Per la cruna dell'ago
don Silvio Barbaglia,
Mons. Renato Corti,
Davide Maggi
“Carità”, cioè amore offerto gratuitamente al prossimo. Questa è la cifra che deve ispirare ogni agire sociale ed economico. Un amore che deve però essere sorretto dalla ricerca della verità, che le dia una robusta “spina dorsale”, per evitare che si trasformi in un semplice esercizio di buoni sentimenti sganciato dalla vita reale. Per questo la Chiesa ha il dovere di indicare alla comunità umana salutari spunti di riflessione, che vedono oggi sempre più urgente il recupero della categoria della fraternità come essenziale nella gestione economica. Fraternità, una parola insolita in Economia. Ma papa Benedetto indica in essa la via maestra affinché l’Economia torni ad essere al servizio dell’uomo, uscendo dalle secche che hanno condotto all’attuale problematica congiuntura internazionale. Infatti, il libero mercato, governato dalle legge del massimo profitto, e il sistema di ridistribuzione delle ricchezze, garantito dalle istituzioni statali, rappresentano un binomio non più adatto al controllo di un’economia che, nel mondo globalizzato, deve essere trasformata dall’interno, per rimettere al centro l’uomo. Per questo la conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa è di fondamentale importanza, come strumento per l’umanizzazione della vita sociale alla scuola del Vangelo.
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25 nov 2009
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Sogni e angeli. Non elementi irrealistici per sottolineare il tono fiabesco nella vicenda, ma interventi retorici tesi a potenziare l’universalità dell’esperienza dei magi e di Giuseppe, avvalorata dal compiersi delle Scritture. Grazie ad essi, Giuseppe è chiamato a fuggire in Egitto, in un contesto che ripropone l’uccisione dei figli di Israele perpetrata da Erode, novello Faraone. E Gesù torna nella terra promessa, come nuovo Mosè, rifugiandosi a Nazaret, al nord, dove Giuseppe e Maria, prima risiedenti a Betlemme, si trasferiscono per timore del successore di Erode.
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22 nov 2009
Ciclo di incontri:
Il cammino di conoscenza della Scrittura (2009-2010)
don Carlo Rovagnati
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18 nov 2009
Ciclo di incontri:
Prendi e leggi! La Bibbia nel cuore della cultura occidentale
don Silvio Barbaglia
Con rapidi cenni alla nascita di Gesù, Matteo incentra subito la sua attenzione alla visita dei magi. Provenienti “da oriente”, come il profeta Balaam, e come lui profetizzanti la nascita di un re in Israele, annunciato dal sorgere di una stella. La visita a Gerusalemme consente di spiegare la visione astrale, grazie alla profezia di Michea, che mette in subbuglio la città e i suoi centri di potere, come avverrà ai tempi dell’esecuzione pubblica di Gesù. La stella riappare, carica ora di nuovi significati, e guida i magi a Betlemme, dove Maria e Giuseppe appaiono stabilmente accasati. Qui i magi si prostrano, come i re delle nazioni nella profezia di Isaia, e donano oro, incenso e mirra, segni pasquali di gloria regale e divina, segnata dalla sofferenza e dalla morte violenta.
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17 nov 2009
Ciclo di incontri:
Introduzione all'Antico Testamento
don Silvio Barbaglia
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